Su di me, sulla mia scuola e sull’esame di maturità

Con quest’articolo inizio questa sorta di blog, che mi accompagnerà almeno fino all’esame di maturità a giugno 2016. Inizio scrivendo qualcosa di me.

Sono nato nel 1995 e se la mia carriera scolastica fosse stata impeccabile, starei frequentando il secondo anno di università. Così non è stato, ed è per questo che da “novantacinque” mi sto preparando per la maturità 2016, ma partiamo dall’inizio.

Alle scuole elementari per i primi anni sono stato un buon studente, poi è iniziato il declino: alle scuole medie ho tirato a campare fino a uscire con un impietoso sei e una lettera di orientamento che sosteneva fossi adatto a frequentare solo un corso di formazione professionale, dopo le scuole medie. Ero tremendamente svogliato e annoiato dalla scuola, tanto che forse non sono mai riuscito a trasmettere ai professori delle scuole medie le mie potenzialità.
Che abbia fatto bene o male, da testardo, mi sono iscritto a uno dei due maggiori licei scientifici della città, ovviamente con esiti drammatici. L’anno successivo ho corretto il tiro, iscrivendomi a un liceo scientifico opzione scienze applicate, decisamente più adatto a me, che frequento tutt’ora. In questo liceo ho trovato lo spazio e l’ambiente adatti a realizzarmi.

Questa è metà della mia storia. L’altra metà riguarda quella parte di me che oggi sarebbe etichettata sotto il nome di “maker”. Sin da piccolo ho sempre avuto il fortissimo impulso di capire come funzionassero le cose. Cacciavite alla mano smontavo di tutto, e spesso trovavo delle misteriose schede verdi con tantissimi oggettini colorati disposti sopra, i PCB. Quelle schede hanno sempre rappresentato le Colonne d’Ercole, non c’era modo per il bambino che ero di scoprire cosa di tanto misterioso succedesse dentro a quei cilindri colorati su supporto verde. Credo che questo sia stato l’impulso che mi ha spinto ad approfondire l’elettronica negli anni successivi.

Dopo la “fase dello smontaggio” nella mia vita da maker è seguita la “fase dei computer”. Ricordo che uno dei primi computer con cui sono venuto a contatto era un vecchio Toshiba Satellite, “portatile” si fa per dire.

Foto via qui.
Foto via qui.

Passarono altri computer, che smontai e rimontai, fino ad assemblare il mio, in cui ritagliai una generosa finestra a un lato. Riguardandolo oggi penso che fosse leggermente troppo tamarro.

2009 – Foto dell’autore.

In quel periodo emerse la mia passione per l’elettronica, a cui accennavo prima. Così una delle mie prime realizzazioni furono dei led che lampeggiavano a ritmo di musica. Questo è il video che caricai su youtube.

Ci volle qualche anno prima di scoprire Arduino, che comunque usai solo per qualche esercitazione, prima di finire in fondo ad un cassetto, almeno fino all’ultimo biennio della mia vita, dove il me studente e il me maker si incontrarono.

Fu l’apertura di Fablab Bergamo a favorire questo incontro. Quando il Fablab aprì, era il periodo in cui iniziavo a riprendere in mano le redini della mia vita da adolescente. Non sono ancora riuscito a ricostruire che ruolo abbia avuto il fablab in questo processo, forse perché è appena finito, ma sono sicuro che ha avuto un ruolo importante. 

Veniamo alla maturità: il progetto che voglio portare, come simbolo della conclusione del mio percorso scolastico e umano è un orologio che sfrutta indicatori nixie per visualizzare l’ora. L’orologio si sincronizzerà con un server NTP via wifi, ma alla data dell’articolo sto lavorando anche a un sistema per impostare l’ora manualmente.

2016 - foto dell'autore.
2016 – foto dell’autore.

Il blog parte quando il progetto è già arrivato a buon punto, almeno per la parte elettronica, con l’intenzione di raccogliere tutti i successivi sviluppi, ma mi impegnerò a produrre degli articoli anche sul lavoro già svolto.

Per oggi è tutto!

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5 pensieri riguardo “Su di me, sulla mia scuola e sull’esame di maturità”

  1. sei l’esempio vivente che la scuola non funziona! io sono stato uno studente modello fino alla 5a superiore, io ho avuto il tracollo dopo qualche anno di ingegneria! Ho preso la laurea comunque, senza nessuna gioia, solo perchè dovevo farlo! Rileggendo il tuo racconto mi ci sono ritrovato, grazie alla mia presa di coscienza, sono riuscito a cucirmi addosso un lavoro che mi piace! Continua così! Bellissimo progetto!

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